[Oa-italia] La rivista Europa Medicophysica abbraccia l'Open Access

Susanna Mornati mornati a cilea.it
Mar 31 Lug 2007 10:30:32 CEST


1) si usa il termine "convertito" nel gergo degli specialisti del settore.
2) si usa l'espressione "buona strada" nel gergo degli specialisti del settore.
3) la differenza fra dibattito e polemica e' 
sottile, e questa lista puo' diventare moderata 
in un baleno, con sollievo di tutti i transfughi 
(altro termine gergale) di aib-cur...

Saluti, Susanna Mornati



At 10.10 31/07/2007, you wrote:
>Paola Gargiulo:
>
> >  Vi inoltro una notizia ripresa dal blog di Peter Suber "Open Access News"
> > qualche giorno fa  a proposito della rivista Europa Medicophysica che si
> > pubblica in Italia e   che si è convertita all'open access.
>
>Convertita? Non capisco il linguaggio "religioso" francamente
>Paola.... Comunque grazie,  e segnalo che il sito italiano si trova a:
>
>http://www.europamedicophysica.org/it/rivistaonline.html
>
>Secondo me al Simfer non sanno nemmeno cosa sia l'open access pero'
>saranno contenti di ricevere complimenti ed elogi dai colleghi
>fisiatri europei,  e non solo.  La societa'  in questione e'  una
>associazione (LA Simfer) e anche  un sindacato (IL Simfer) e ha 50
>anni di vita vissuta nel mondo socio-sanitario italiano per
>l'affermazione di questa specialita':
>
>http://www.simfer.it/
>
>Conoscete altre testate di societa' mediche italiane che si sono
>"convertite"? Sarei molto interessata a conoscere meglio questi casi
>di cui mi sono occupata qualche anno fa nell'ambito di un importante
>progetto di editoria medica sul Web. Quando l'ho concluso (2002)  era
>gia' una situazione eccezionale quella in cui  gli organi dirigenti di
>queste societa' comprendevano  che per avere buoni siti funzionanti e
>archivi digitali efficienti servisse impiegare persone competenti e
>che, pertanto,  vi fossero dei costi.
>
>Riguardo ai giudizi come questo:
>
> >  l'Europa  Medicophyica è su  una buona strada ma ha
> > ancora un bel po' strada da fare. Comunque l'ha imboccata!
>
>In basa a che cosa "buona strada"? Siete per caso un gruppo di
>opinione come i testimoni di Geova?   E allora perche' dire che la
>rivista X ha imboccato una buona strada?  esiste una strada cattiva?
>Secondo me se una societa' scientifica crea, magari in partnership con
>qualche piccolo editore italiano un po' bollito,  una casa editrice
>commerciale digitale  e cosi' facendo crea anche delle opportunita' di
>lavoro non commette mica peccato... o no? Dopo di che le modalita' di
>distribuzione e gestione dei diritti possono essere le piu' diverse in
>funzione di varie opportunita' e convenienze volte ad assicurare
>salute finanziaria e qualita' del servizio. Sto dicendo delle eresie?
>
>Grazie delle notizie e degli spunti di riflessione... "aperta", spero.  Saluti
>
>
>Brunella Longo
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