[Oa-italia] Re: Riviste LIS in Italia e OA

Maria Cassella maria.cassella a unito.it
Ven 6 Lug 2007 09:15:26 CEST


Rosa Maiello ha scritto:

> C'e' anche una non trascurabile differenza di budget tra CLA e AIB.

capisco perfettamente e non ho difficolta' a crederlo. Suppongo allora 
che il CEN avra' confrontato le quote di varie associazioni e tra queste 
non ho difficolta' a credere che quella dell'AIB sia tra le piu' basse. 
Ci puoi dunque dare un esempio comparativo? Un altro problema sara' 
quello collegato con il numero degli iscritti, suppongo. Anche qui avete 
dei dati aggiornati comparativi tra l'AIB ed altre associazioni 
professionali?

>  
>
>
>Premesso che presidente e comitato esecutivo nazionale AIB sono unanimemente
>favorevoli all'Open access (e quindi anche alla prospettiva del Bollettino
>interamente OA), a me non risultano veti di sorta al deposito in archivi
>istituzionali o disciplinari, da parte degli autori che lo desiderino, di
>articoli apparsi sul Bollettino.
>  
>
Io mi riferivo pero' a tutta la comunita' di bibliotecari.

Moltissimi non sono iscritti all'AIB. Poi sappiamo bene che l'AIB ha 
preso posizione a favore dell'OA, http://www.aib.it/aib/cen/open.htm , 
che ha sostenuto la petizione europea per rendere pubblicamente 
accessibili i risultati della ricerca finanziata con soldi pubblici 
(questo e' vero e' un punto importante) 
http://www.ec-petition.eu/index.php?p=index . Io, pero', non mi riferivo 
alle politiche OA dell'AIB, ma a quelle del Bollettino. E ripeto non si 
puo' banalizzare perche' il passaggio all'OA ha certamente i suoi costi 
e, in certi casi, va fatto in modo graduale. Mi sembra, tuttavia, 
importante che il problema si ponga e sono lieta di leggere che il 
Presidente ed il CEN abbiamo una posizione favorevole sull'argomento 
(vuol dire che sono d'accordo con me, anche se non era mai stato detto 
prima in modo esplicito, almeno a me non risulta). Non mi e' chiaro 
pero' il rapporto che c'e' tra CEN Bollettino. In altre parole se il CEN 
e' favorevole alla prosepttiva di un Bollettino interamente OA, allora 
chi decide per le politiche OA dell'AIB editore? Non il CEN ovviamente. 
Il Direttore responsabile? Il Comitato scientifico?

Forse si potrebbe fare tra gli iscritti un'indagine sull'argomento 
chiedendo loro cosa ne pensano e, soprattutto, se si iscriverebbero 
ancora all'Associazione nel caso il Bollettino fosse liberamente 
accessibile in rete. Nel mio caso personale la mia risposta e' positiva.

>
>b)	lasciare libere le terze parti (i.e., autori singoli di contributi non
>prodotti nell’esercizio di compiti istituzionali AIB) di depositare altrove
>tali contributi (il solo limite che l’AIB come editore pone agli autori – se
>limite si puo’ chiamare - e’ esserne informata preventivamente, per
>riservare a se stessa il diritto di porre un semplice link esterno al
>contributo e di non duplicare gli stessi contenuti anche sul proprio sito,
>evitando inutile spreco di risorse e rumore informativo);
>  
>
Stai dichiarando che c'e' un accordo in tal senso con gli autori che 
pubblicano nel Bollettino? A me non risulta, ma certamente immagino che 
se un autore chiede l'autorizzazione ad auto-archiviare il proprio 
contributo, l' "AIB editore" non neghera' mai tale autorizzazione. E per 
certo in E-lis ci sono articoli pubblicati nel Bollettino. Questo e' certo.

>c)	sostenere il movimento per l’Open access cercando di ampliare la
>sensibilita’ pubblica al tema e di inquadrarlo come uno degli aspetti del
>diritto di cittadinanza, che quindi preme non solo ai ricercatori e alle
>universita’, ma anche ai comuni cittadini (e mi sembra che lo stia facendo,
>con prese di posizione pubbliche e anche con il lavoro di lobbying sulle
>tematiche del copyright e dei diritti di accesso all’informazione e alla
>conoscenza).
>  
>

Certamente ne va dato atto all'Associazione.

>
>
>E’ giusto quindi che dall'AIB i bibliotecari italiani (indipendentemente
>dalla rispettiva specificita' o appartenenza professionale) si aspettino il
>massimo in ogni circostanza, e ci fa anche piacere che sia cosi’. Nel
>contempo, uno sforzo di contestualizzazione permetterebbe di ricordare: a)
>tutto quello che l’AIB fa, oltre a quello che non fa (o che non ha ancora
>fatto); b) la distanza siderale che passa tra il budget dell’AIB e quello di
>altre associazioni professionali occidentali, incluso quello dell’
>Associazione professionale canadese.
> 
>  
>
Di nuovo mi piacerebbe conoscere qualche dato in proposito.

>Anch'io infine ho conosciuto finora solo bibliotecari favorevoli all'OA. E'
>vero pero' che le sensibilita' al tema sono molto diverse: vi e' chi lo
>considera cruciale, come noi bibliotecari di universita' e ricerca, e chi
>considera prioritarie tutt'altre questioni. Quando i diversi fronti
>dell'impegno bibliotecario - sul copyright e su altro - riusciranno a
>saldarsi e a maturare una visione complessiva dei problemi, forse si
>potranno ottenere maggiori risultati.
>  
>
Speriamo. Scusate se sono stata prolissa.

Saluti a tutti
Maria Cassella






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