[Oa-italia] Riviste LIS in Italia e OA
Maria Cassella
maria.cassella a unito.it
Mer 4 Lug 2007 11:10:23 CEST
Michele Santoro ha scritto:
>
> Cari amici, intervengo per la prima volta sulla lista (di cui pero'
> sono lettore attento), per portare un contributo
> alla discussione.
>
> Come forse sapete, faccio parte del Comitato editoriale di Biblioteche
> oggi, oltre a essere editor di Bibliotime,
> per cui sono a cavallo (diciamo cosi') di due culture editoriali
> presenti nel nostro mondo professionale.
>
> Quando alcuni anni fa si costitui' il Comitato editoriale di
> Biblioteche oggi, ci fu un incontro a Milano con tutti i
> suoi componenti, e Riccardo Ridi ed io ponemmo il problema della
> possibilita' di ampliare la quantita' di articoli
> liberamente disponibili. Questa proposta trovo' una certa resistenza
> (piu' da parte dell'Editrice Bibliografica che
> del direttore della rivista, a dire il vero); il problema poi fu
> accantonato quando un altro componente del Comitato
> editoriale disse che il problema non era coerente con il ruolo
> eminentemente "scientifico" del Comitato editoriale
> stesso, quindi non era quella la sede per discuterlo.
>
>
>
Cari colleghi,
questa gradita mail di Michele Santoro ci aiuta per lo meno a capire che
il problema era stato posto piu' volte all'editore e al Direttore di
B.O. Certamente concordo con Santoro che debba essere l'autore a fare
la scelta di auto-archiviare. Lo sarebbe comunque, anche se la rivista
adottasse gia' una qualche politica OA. Credo pero' che un accordo ci
voglia per tutelare gli autori, farli sentire piu' sicuri e convinti
della loro scelta. In fondo al momento bisogna chiedere una cortesia
all'editore, mentre un accordo garantirebbe da ambedue le parti tempi e
modi per l'auto-archiviazione. I tempi stanno cambiando e parlando con
il Direttore di B.O. ho avuto la sensazione che non fosse contrario
all'idea di archiviare i post-print dopo un periodo di embargo. Ne
parlava in modo possibilista. Era piu' preoccupato, a dire il vero,
delle soluzioni tecniche che erano state richieste da E-Lis.
Ci sono pero' anche altre riviste in Italia che dovrebbero porsi il
problema. E tra queste il Bollettino AIB, che secondo me dovrebbe
seguire la strada della "gold road". Anche in questo caso non si puo'
banalizzare. Ma i risultati purtroppo sono ancora quelli attuali. Eppure
qui non ci sono, almeno credo, interessi collegati con l'abbonamento
perche' il Bollettino e' gratuito per i soci e saranno pochissimi i non
soci che lo sottoscrivono. La differenza e' immediatamente percepibile
se si legge il documento segnalato ieri da Paola Gargiulo della Canadian
Library Association (CLA) che tra le raccomandazioni a sostegno dell'OA
dichiara:
" that CLA provide for full and immediate Open Access for all CLA
publications".
Devo ammettere che mi ha molto sorpreso la dichiarazione di Valentina
Comba che molti bibliotecari italiani sarebbero contrari all'OA. Si vede
che io frequento solo quelli favorevoli o che in fondo conosco molto
meno di lei la nostra comunita' di lavoro. Detto cio' credo che
lentamente, molto piu' lentamente di quanto sia lecito e auspicabile,
l'OA sia qualcosa di inevitabile. Anche in un ambiente un po' tardivo
come il nostro. Purtroppo ogni giorno di piu' ci si rende conto di come
l'Italia sia rimasta indietro. E non solo nel campo LIS.
Saluti
Maria Cassella
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Maria Cassella
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